.......
ostinato amore che
non ti dai per vinto mai
prova ancora perché sai
di quella bomba sei più forte tu
aspettiamo ancora un po'
se sia tardi non lo so
qualcuno vedrai si pente
non può fare senza te
ti cercheranno fra la gente
e c'è chi ti rincontrerà
ti riconoscerà
amore finché vuoi
finché resisti tu
rimani dove sei
non te ne andare più
io ti difenderò
a nutrirti sarò io
tu sopravviverai
disperato amore mio
ce la farai
tu esisterai con me
prova ancora perché sai
di quella bomba sei più forte tu
ostinato amore mio......
Non so a chi pensasse Renato Zero quando ha composto questa canzone,
so che quando la sento non posso non pensare a Te.
http://www.youtube.com/watch?v=Ed_4xBuaSow
domenica 2 settembre 2012
mercoledì 2 febbraio 2011
Tết Nguyên Đán

Têt Nguyen Dan è la prima mattina del primo giorno del nuovo periodo.
Più semplicemente noto come Tet, è la versione vietnamita del Nuovo Anno Lunare ed è celebrato da milioni di vietnamiti in tutto il mondo per festeggiare l'Anno Nuovo.
Quest'anno cade il 3 febbraio 2011.
Il 2011 è l'anno del gatto per i vietnamiti ed è l'anno del coniglio per i cinesi.
Un augurio per tutti: Van su Nhu Y (万事如意)
E "Chuc mung nam moi" a Te!

mercoledì 26 gennaio 2011
Non aspettare

Non aspettare di finire l’università,
di innamorarti,
di trovare lavoro,
di sposarti,
di avere figli,
di vederli sistemati,
di perdere quei dieci chili,
che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina,
la primavera,
l’estate,
l’autunno o l’inverno.
Non c’è momento migliore di questo per essere felice.
La felicità è un percorso, non una destinazione.
Lavora come se non avessi bisogno di denaro,
ama come se non ti avessero mai ferito
e balla... come se non ti vedesse nessuno.
Ricordati che la pelle avvizzisce,
i capelli diventano bianchi
e i giorni diventano anni.
Ma l’importante non cambia:
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è il piumino che tira via qualsiasi ragnatela.
Dietro ogni traguardo c’è una nuova partenza.
Dietro ogni risultato c’è un’altra sfida.
Finché sei vivo, sentiti vivo.
Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere.
(Madre Teresa di Calcutta)
sabato 15 gennaio 2011
Qui nel cuore, forse, o meglio ancora

Qui nel cuore, forse, o meglio ancora:
una ferita inferta col coltello,
da cui sfugge la vita, sperperata,
in tutta la coscienza ci ferisce.
Desiderare, volere, non bastare,
disillusa ricerca del motivo
che spieghi il nostro esistere casuale,
questo è che duole, forse qui nel cuore.
José Saramago, da Le poesie possibili
domenica 2 gennaio 2011
Le Fate del Cielo

Ross, grazie di cuore!!!!!!!
Khoom Fay (le Fate del Cielo)
Duemila anni fa durante una guerra, un imperatore di nome Kong Ming ritrovandosi circondato dai nemici costruì delle lanterne per farle volare in cielo richiamando l'attenzione del suo esercito che accorse in suo aiuto, e fu così che salvò il suo impero.
Duemila anni fa durante una guerra, un imperatore di nome Kong Ming ritrovandosi circondato dai nemici costruì delle lanterne per farle volare in cielo richiamando l'attenzione del suo esercito che accorse in suo aiuto, e fu così che salvò il suo impero.
Da allora le lanterne volanti, che sono chiamate Khoom Fay (le fate del cielo), sono diventate simbolo benaugurale con la quale si festeggiano cerimonie ed eventi importanti.
Nei paesi orientali, in seguito, le lanterne volanti, furono adottate dalla gente comune che le utilizzò per inviare i loro desideri dalla terra al Cielo, un fenomeno contrario del nostro esprimere un desiderio dopo aver visto una "stella cadente".
La tradizione vuole che la Lanterna volante sia stata introdotta dal militare e stratega cinese Zhuge Liang, vissuto all'epoca dei Tre Regni (tra il 184 e il 280 a. C.). Fido servitore del Generale Liu Bei che poi fu fondatore del grande regno del Shu Han, Zhuge Liang è noto in Cina quanto Giuseppe Garibaldi in Italia. La sua astuzia e la sua perizia nel gestire le battaglie sono narrate nel classico "Il romanzo dei Tre Regni" di Luo Guanzhong scritto nel 1300, di cui al momento non è reperibile una traduzione italiana.
A Liang, fine conoscitore della politica e della filosofia, è attribuito questo pensiero: "Nei Tempi antichi, i buoni governanti non si armavano, i buoni armati non schieravano eserciti, gli eserciti ben schierati non combattevano, i buoni combattenti non subivano sconfitta, i buoni sconfitti non perdevano". Per gli amanti del cinema cinese, le gesta di Zhuge Liang vengono ben descritte nel film del 2008 "La battaglia dei Tre Regni" del regista John Woo.
La nascita delle lanterne risale proprio a quel periodo di grandi battaglie tra i regni di Wei, Shu Han e Wu. In particolare si narra l'episodio nel quale, Kong Ming, altro nome con cui è conosciuto Zhuge Liang (le lampade portano il suo nome) utilizzò le lanterne volati come segnale di attacco all'esercito di Chao Chao per tutti gli avamposti dispiegati e allo stesso tempo verificando le sue previsioni sul moto dei venti in alta quota necessari per alimentare il fuoco appicato alle navi nemiche.
Tra storie e leggende, le lanterne cinesi hanno raggiunto i nostri giorni modificandosi, nel tempo, nelle forme, negli usi e nei nomi come Khoom Fay (le fate del cielo) o sky lantern per indicarne un paio.
Nella Thailandia del Nord le lanterne si utilizzano tutto l'anno per festeggiamenti spirituali ed altre occasioni speciali, come ad esempio, le feste di fidanzamento.
La tradizione vuole che si offrano le lanterne alle divinità, perché i donatori possano ricevere in cambio "l'Illuminazione", poiché la fiamma della lanterna che simboleggia la saggezza, li guiderà sul 'giusto' sentiero.
Famoso è il rito del Loy Krathong thailandese che si svolge a Phuket in occasione della luna piena del XII mese del calendario thai (novembre) dove vengono lanciate migliaia di lanterne in varie città thailandesi. Il Yi-Peng Nord Festival è davvero fantastico ed è entrato a far parte delle mete turistiche più gettonate per i soggiorni thailandesi.
Fonte: http://centroricerchesolaris.blogspot.com/2010/01/2009-lanno-delle-lanterne.htmlsabato 25 dicembre 2010
25 dicembre 2010

Per questa giornata, sognavo un cuore così.
E invece, oggi, non ci sono stati alberelli, c'è stata solo la neve.
E non poteva essere altrimenti.
Cosa ci possa essere, oltre, non si osa immaginarlo.
Non si sa immaginarlo.
In tanta disperazione, non si possono fare previsioni.
Si potrebbe prevedere solo il nulla.
domenica 10 ottobre 2010
10/10/10 - Millennio

In questi giorni si festeggia il compleanno della città di Hà Nội, la capitale vietnamita che è nata nel 1010. Avremmo preferito farle gli auguri di persona ma non è stato possibile:
buon compleanno Thăng Long (昇龍 *)!

I sette fiori di loto simboleggiano i sette passi del Budda sul fiume Huong e sopra ogni punto è sbocciato un loto.
Chiunque vedesse i sette loti sarebbe molto fortunato.
* dragone che si alza in volo
domenica 26 settembre 2010
Sento che ci sei

Un'amica del forum mi ha dedicato questa bellissima poesia.
Grazie, Roberta, grazie di cuore.
…sento che ci sei…
Sento che ci sei
ma non so dove sei
sento che potrei anche sbagliare
che potrebbe essere un’illusione
tutto diverso…
Eppure come mi piacerebbe credere
che quando un brivido mi pervade
sia l’elettricità dei nostri corpi
che si stanno cercando
che quando il battito del mio cuore
all’improvviso accelera
sia perché si sta sintonizzando con il tuo
che quando ho la mente persa è perché il
mio pensiero
vaga alla ricerca del tuo
che quando i miei occhi si incrociano con
quelli di un bimbo
in realtà stanno vedendo dentro i tuoi
Sento che ci sei
ma non so dove sei
sento che potrei anche sbagliare
che potrebbe essere un’illusione
tutto diverso…
Eppure come vorrei credere che
quando ti abbraccerò per la prima volta
sarà come se l’avessi già fatto mille
volte prima
che baciandoti dolcemente
respirerò il tuo odore
riconoscendo che è come quello mio
che la prima volta che tu vedrò sorridere
capirò
il perché di questa attesa e mi sembrerà di
essere in Paradiso
che la prima volta che mi lascerai
guardarti dentro
sarà come se ti avessi sempre avuto
Sento che ci sei
ma non so dove sei
sento che potrei anche sbagliare
che potrebbe essere un’illusione
tutto diverso…
Eppure come vorrei credere
che se sento che ci sei…io sono già mamma e tu mio figlio!
(Scritta da Barbara per centro adozioni LA MALOCA)
martedì 14 settembre 2010
Il tempo dilatato

Un anno dura 365 giorni 6 ore 9 minuti 10 secondi.
Se attendi qualcosa di prezioso, e cioè una delle persone più preziose della tua vita, allora questo anno pesa e pesa tanto.
Attendi, però, perchè speri.
Due anni corrispondono a 730 giorni 12 ore 18 minuti 20 secondi.
Se attendi ancora quella cosa di inestimabile valore, senti il peso di tutto questo tempo.
Eccome se ne senti il peso.
Talvolta ti meravigli con te stesso per la tua resistenza e pensi che forse Qualcuno ti stia dando la forza per sopportare tutto ciò.
Attendi e speri sempre anche se il tuo sperare è diventato più flebile.
Tre anni corrispondono a 1095 giorni 18 ore 27 minuti 30 secondi.
Se attendi ancora e sempre quella cosa di inestimabile valore, senti ancora di più il peso di tutto questo tempo.
La persona attesa diventa ancora più preziosa.
Ti convinci che sei vicino e che tra non molto, sulle tue spalle, nella tua testa, non ci sarà più questo peso che funziona come una zavorra in ogni momento della giornata, in ogni cosa che fai, in ogni pensiero che pensi.
Attendi e speri ancora anche se il tuo sperare è diventato debolissimo.
Tre anni 7 mesi 2 settimane corrispondono non so a quanti giorni a quante ore a quanti attimi.
Non lo so, non lo voglio sapere, non ho la forza di fare calcoli.
La mia mente, matematica e rapida per natura, si rifiuta.
Il mio cuore, non matematico per natura, si rifiuta.
Per carattere ho sempre rifiutato di perdere tempo e adesso questo calcolo sarebbe un impegno troppo troppo grande per i miei neuroni.
Soprattutto sarebbe tempo perso.
Il tempo è ormai dilatato, un giorno pesa come 100 giorni insieme e questo peso è ormai non più sostenibile.
Hai la strana sensazione che il tuo gioiello si sia allontanato e che si allontani un pò di più ogni giorno.
Attendi ma non speri più.
http://itinerari.blog.kataweb.it/itinerari_minimi/2010/01/22/anche-i-matematici-hanno-un-cuore-e-il-colore-in-matematica-non-importa/comment-page-1/
(le freccette non sono quelle di Cupido, ma quelle degli assi cartesiani)
mercoledì 8 settembre 2010
Iscriviti a:
Post (Atom)